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[02/12/2016] Unioni Civili: Matrimoni gay, il Consiglio di Stato boccia l’annullamento dei Prefetti
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I prefetti non dovevano e non potevano annullare i matrimoni gay, contratti all’estero, che alcuni Comuni avevano trascritto in Italia prima dell’entrata in vigore della legge Cirinnà (legge 20 maggio 2016, n. 76). È quanto ha stabilito il Consiglio di Stato, che nelle sentenze adottate il 1 dicembre 2016 ha censurato gli annullamenti disposti a suo tempo dai Prefetti che, lo ricordiamo, avevano agito in base ad una Circolare del Ministro Alfano.
Il Consiglio di Stato, si legge in una nota, "ha ritenuto fondati i ricorsi proposti dagli interessati e dal Comune di Milano, rilevando che solo il Consiglio dei Ministri, e non anche il Prefetto, può esaminare la legittimità degli atti emessi dai Sindaci quali ufficiali di stato civile e disporne l'annullamento, se essi risultano illegittimi". La Terza Sezione, "per ragioni di carattere processuale, non si è invece occupata della questioni sostanziale sul se i sindaci possano o meno disporre la trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni contratti all'estero da persone dello stesso sesso"
Il Sindaco di Udine, Furio Honsell ha così commentato: “Questa decisione mi rallegra, dimostra che l’azione che noi sindaci avevamo fatto nella piena funzione che abbiamo, cioè rappresentare e cercare di dare risposte ai cittadini, era oggettivamente nell’interesse dei nostri cittadini. Quando quelle trascrizioni furono fatte l’attuale legge sulle unioni civili non c’era ancora. È una legge che segna un passo avanti importante sulla strada dei diritti umani”.
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