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Semplice Numero 12 - Dicembre 2017
Il Sommario
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La Copertina
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Interventi.
Francesco Pesce
L'estratto dell'articolo
Il nuovo art. 32-quater affronta il tema della competenza giurisdizionale e dei conflitti di leggi in tema di scioglimento dell’unione civile e, nel far ciò, detta titoli di giurisdizione ugualmente riferibili a quelle controversie, in tema di annullamento/nullità, che sono tese a sancire l’invalidità all’origine del vincolo contratto.
Con riguardo all’individuazione del foro, la scelta di fondo compiuta dal comma 1 è ancora una volta quella del tendenziale parallelismo con il preesistente art. 32, dedicato alle domande di nullità, annullamento, separazione personale e scioglimento del matrimonio. Analoghe sono dunque le considerazioni che possono essere svolte circa la portata “esorbitante” della giurisdizione italiana così delimitata: essa deve ritenersi sussistente, infatti, non soltanto in base a quanto previsto dagli artt. 3 42 e 9 43, ma anche ogniqualvolta una delle parti abbia la cittadinanza italiana o, infine, l’unione sia stata conclusa in Italia.
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Interventi.
Guido Scorza**
L'estratto dell'articolo
Nei prossimi giorni sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo approvato lo scorso undici dicembre dal Consiglio dei Ministri che modifica, ancora una volta, il Codice dell’amministrazione digitale in conformità alla delega contenuta in una delle disposizioni della c.d. Legge Madia, la legge di riforma della Pubblica Amministrazione, intitolata, non a caso, “carta di cittadinanza digitale”.
E, in effetti, il Codice dell’Amministrazione digitale che esce dall’ultima di una lunga serie di novelle è – e dovrebbe sempre di più diventare – un testo unico che raccoglie i diritti e doveri di cittadinanza digitale ovvero quelli che contraddistinguono il rapporto tra cittadini, imprese e amministrazioni ma anche – circostanza spesso dimenticata a causa del titolo del Codice – quelli tra i privati.
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Interventi.
Mariano Corso**
L'estratto dell'articolo
Approvato il decreto che corregge il CAD. Con la nuova impostazione, “norma leggera” che mira a deregolamentare l’innovazione. Abbiamo urgente bisogno di politici facciano i Politici, si confrontino sui problemi, producano visione alte, affermino principi e diano linee guida per garantire continuità e certezza
Una buona notizia: il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che corregge il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).
Si tratta di un passo importante perché il CAD rappresenta una parte importante della riforma delle Pubblica Amministrazione. Con questo decreto correttivo si gettano le fondamenta normative per lo sviluppo di molti dei servizi previsti nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.
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Interventi.
Alessandro Longo
L'estratto dell'articolo
Ecco dove e come accelerare perché finalmente le innovazioni dell’Agenda digitale tocchino i cittadini e l’economia reale. È il cruccio dei tanti esperti che stanno collaborando al nostro speciale di fine anno. Le parole di chiave, per una svolta, sono governance e competenze
C’è un fantasma che si aggira sul futuro innovativo dell’Italia. E si chiama reset. Governance del digitale azzerata, dopo cinque anni di (relativa e travagliata) continuità. Ci sarà infatti, com’è noto, un nuovo Governo, e le scadenze del direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale e del Team Digitale Piacentini. I “direttori d’orchestra” del digitale in Italia insomma vanno via, su tutti gli ambiti dell’Agenda: la trasformazione della pubblica amministrazione, la banda ultra larga, industry 4.0, la cybersecurity.
È necessario ora non cadere preda dell’ansia per il futuro. E chiedersi con forza due cose, concetti magari da passare a chi fare il digitale in Italia nel 2018 (e oltre).
Primo: che cosa abbiamo fatto di buono in questi anni e quindi su cosa dobbiamo continuare, accelerando. Secondo: cosa fare per migliorare.
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Attualità.
Emanuele Costa
L'estratto dell'articolo
L’obiettivo che si propone il presente lavoro è quello di analizzare il Controllo di Gestione all’interno di una Organizzazione con un’ottica differente rispetto al normale concepimento dell’attività di controllo, in altre parole secondo una visione più moderna. Oggi il Controllo di Gestione fa parte a pieno titolo di quella filosofia di New Public Management volta a migliorare il sistema Pubblica Amministrazione. La sua finalità, pertanto, non è quella di punire/sanzionare i comportamenti organizzativi di chi non raggiunge gli obiettivi, bensì quella di governare le variabili che incidono sui risultati, guidando le azioni verso il perseguimento di target prefissati. Il Controllo di Gestione può, quindi, intendersi come una "guida alle opportunità": da un lato, è una guida allo sfruttamento delle opportunità che si presentano; dall’altro, è una guida all'emersione di opportunità latenti.
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Giurisprudenza.
Articolo29
L'estratto dell'articolo
Con sentenza del 4 dicembre 2017 (...) la Corte costituzionale austriaca ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della scelta del legislatore austriaco di prevedere l’istituto della Unione civile fra persone dello stesso sesso, in quanto prevedere un istituto distinto dal matrimonio viola il principio di uguaglianza.
Secondo la Corte di Vienna la distinzione fra matrimonio (riservato a coppie di sesso diverso) e unione civile (riservato a coppie dello stesso sesso) è dunque discriminatoria e contraria al principio di uguaglianza.
La distinzione basata sull’orientamento sessuale assume peraltro rilievo anche in circostanze in cui l’orientamento sessuale non ha alcuna rilevanza e può esporre la coppia al pericolo, storicamente fondato, di subire discriminazioni.
Il trattamento delle relazioni fra persone di sesso diverso e delle relazioni fra persone dello stesso sesso con la previsione di due istituti distinti per condizioni sostanzialmente equivalenti, anche sotto il profilo della filiazione e dell’adozione, è in contrasto con il principio fondamentale di uguaglianza e con il divieto di discriminare la persona in ragione di condizioni personali quali l’orientamento sessuale.
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Come si fa.
Marco Raso
L'estratto dell'articolo
Sulla scorta di vari quesiti in tal senso, ritenitamo utile riproporre con gli opportuni aggionamenti il procedimento da adottarsi nel caso si verifichi una variazione nella dimora abituale di una o più persone, senza che venga resa la relativa dichiarazione anagrafica.
Alcuni comuni, alla richiesta di attivarsi per l'eventuale iscrizione d'ufficio di persone di fatto trasferitesi da un altro Comune (nel quale magari risultavano di fatto già assenti ed anzi la loro abitazione era già occupata da altri), ritengono corretto, per procedere all'avvio di un procedimento di tal genere, attendere il decorso di un anno dal momento della segnalazione.
Sembra di capire che questi Comuni utilizzino impropriamente un'analogia con i procedimenti di cancellazione per irreperibilità ed inoltre ritengano - erroneamente - di proteggersi da eventuali ricorsi.
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La pagina di Sophia.
Patrizia Strano
L'estratto dell'articolo
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Bastiancontrario.
Bastiancontrario
L'estratto dell'articolo
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L'estratto dell'articolo
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