-
Inserisci i tuoi dati per ricevere
le ultime notizie:
|
- Info
Semplice Numero 2 - Febbraio 2019
Il Sommario
|
La Copertina
|
-
Interventi.
Il Direttore
L'estratto dell'articolo
La sentenza 20/2019 della Corte costituzionale stabilisce che la legittima esigenza di controllo sulla gestione della cosa pubblica non può sfociare nella mera curiosità sui redditi dei dipendenti pubblici. Al tempo stesso va oltre questa materia chiedendo al legislatore un nuovo bilanciamento tra protezione dati e gli altri interessi giuridici coinvolti
-
Interventi.
Emanuele Costa
L'estratto dell'articolo
L'obiettivo che si propone il presente lavoro è quello di analizzare il Controllo di Gestione all'interno di una Organizzazione con un'ottica differente rispetto al normale concepimento dell'attività di controllo, in altre parole secondo una visione più moderna. Oggi il Controllo di Gestione fa parte a pieno titolo di quella filosofia di New Public Management volta a migliorare il sistema Pubblica Amministrazione. La sua finalità, pertanto, non è quella di punire/sanzionare i comportamenti organizzativi di chi non raggiunge gli obiettivi, bensì quella di governare le variabili che incidono sui risultati, guidando le azioni verso il perseguimento di target prefissati. Il Controllo di Gestione può, quindi, intendersi come una "guida alle opportunità": da un lato, è una guida allo sfruttamento delle opportunità che si presentano; dall'altro, è una guida all'emersione di opportunità latenti.
Keywords: Controllo di Gestione, Pubblica Amministrazione, Public Management.
-
Giurisprudenza.
Vincenzo Piscopo
L'estratto dell'articolo
Mentre si sta chiudendo la stampa del numero di Febbraio 2019 del Semplice, abbiamo avuto notizia di una sentenza del Tar Piemonte riguardante una pronuncia sulla giurisdizione del Giudice in materia di iscrizioni anagrafiche.
Partendo da questa lettura si sono originate alcune considerazioni e divagazioni oggetto di questo scritto.
In primo luogo la memoria ha ripescato il vecchio concetto di giurisdizione, forse perché oggetto della prima domanda dell’esame di diritto processuale civile quando tanti (o pochi) anni fa si frequentava l’Università. E su questo concetto di giurisdizione è necessario fare una necessaria premessa.
Secondo la migliore dottrina la giurisdizione - dal latino iurisdictio: «affermazione del diritto» - costituisce l’estrinsecazione del potere giudiziario disciplinato dall’art. 101 e seguenti della Costituzione che, unitamente al potere esecutivo e al potere legislativo, costituiscono i tre poteri posti alla base della nostra democrazia. La giurisdizione in particolare è il potere di decidere in merito ad una specifica controversia con riguardo ad una determinata materia. Giurisdizione quindi che consente di dare concreta interpretazione, attuazione e applicazione alle statuizioni del potere legislativo come poste in essere dal potere esecutivo, statuizioni che si traducono nelle discipline normative del diritto civile, penale, amministrativo, tributario, militare ecc. Pertanto, a seconda delle norme violate o presunte tali, si parla di giurisdizione civile, penale, amministrativa, tributaria ecc..
-
Come si fa.
Marco Raso
L'estratto dell'articolo
Già in passato (Semplice n. 9/2013) ci eravamo occupati del progetto “Familysearch” e dei suoi riflessi sulla gestione dello Stato Civile.
Alcuni quesiti pervenutici ci inducono a ritornare sull’argomento per nuove ed aggiornate considerazioni.
Risulta infatti che in talune realtà territoriali sia stato richiesto agli Uffici di Stato Civile di consentire a Società private, che dichiarano di operare su incarico dell’Associazione Familysearch, di poter accedere ai registri per fotografare e videoriprendere i registri dello Stato Civile (anzi, testualmente: “Registri di Stato Civile, di Famiglie e Liste di leva”) nel quadro di una Convenzione stipulata tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e l’Associazione stessa.
-
La pagina di Sophia.
Patrizia Strano
L'estratto dell'articolo
“Buongiorno Siora Maschera”. Lungo le calli e per i canali era questo il saluto. L’identità personale, il sesso, la classe sociale non esistevano più e si entrava a far parte della Grande Illusione, in un luogo, quello del Carnevale, unico al mondo, dove tutto può accadere e dove ogni immagine non cessa di incantare. Nella cultura veneziana con il termine maschera si indica l’attività di “mettersi barba e baffi finti” e “maschera“ era anche il soprannome dato alle donne che si travestivano da uomini e agli uomini che si travestivano da donne. E così ben presto la maschera divenne il simbolo della libertà e della trasgressione a tutte le regole sociali imposte dalla Repubblica Serenissima. La storia della maschera veneziana inizia già nel 1268, anno a cui risale la più antica legge che ne limita l’uso improprio. In questo documento veniva infatti proibito agli uomini in maschera, i cosiddetti mattaccini, il gioco delle ova che consisteva nel lanciare uova riempite di acqua di rose contro le dame che passeggiavano nelle calli.
-
Bastiancontrario.
Bastiancontrario
L'estratto dell'articolo
-
News.
La Redazione
L'estratto dell'articolo
|
|
L'estratto dell'articolo
Clicca sul titolo dell'articolo per leggerlo.
|
|