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Semplice Numero 5 - Maggio 2018
Il Sommario
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La Copertina
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Interventi.
Il Direttore
L'estratto dell'articolo
La nuova normativa in tema di privacy – il GDPR o Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (Reg. 2016/679) in Gazzetta Ufficiale Europea del 4 maggio 2016 e che è ormai direttamente applicabile in tutti i Paesi UE dal 25 maggio 2018 – introducendo una nuova stagione per il diritto dei cittadini alla riservatezza nei confronti di imprese e pubbliche amministrazioni costituisce di fatto un tentativo prezioso di armonizzazione delle regole sulla privacy, già adottate o da adottarsi, dei vari Stati. Tra i principi portanti della nuova disciplina di assoluto rilievo vi è senz’altro quello di accountability privacy generato dall’intento di rafforzare – comunque in un’ottica di massima trasparenza - il diritto alla tutela dei dati dei cittadini. Ma cos’è il principio di accountability? Il termine, utilizzato dal legislatore europeo in lingua inglese, sebbene trovi la sua migliore traduzione in italiano come responsabilizzazione e obbligo di rendicontazione – responsabilità verificabile e sanzionabile dunque - necessita tuttavia di una più complessa indagine interpretativa perché ne venga colto più compiutamente il significato.
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Interventi.
Emmanuele nannizzi
L'estratto dell'articolo
In questo articolo ci occupiamo di un fenomeno che negli ultimi anni è stato sempre più discusso, e ha acquisito una crescente rilevanza nel diritto.
Si tratta del whistleblowing.
Ma cosa significa questa parola in lingua inglese?
“To blow the whistle” significa “soffiare il fischietto”, espressione ritenuta equivalente a “sporgere denuncia”.
Ci si riferisce dunque a quei soggetti (detti “whistleblowers”) che denunciano gli illeciti riscontrati nel proprio ambiente di lavoro.
Si tratta di un grande gesto di coraggio ed onestà, tutt’altro che di facile decisione, che purtroppo non sempre viene premiato, anzi, in alcuni casi espone il denunciante al rischio di essere isolato, e a scontrarsi con l’omertà e l’indifferenza altrui, come a volte si sente raccontare nei fatti di cronaca.
Inoltre, denunciando un illecito, si va a compromettere interessi di altri, e quindi incombe il pericolo di subire ritorsioni anche gravi, che possono cagionare rilevanti condizionamenti nella carriera professionale e nella vita privata.
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Attualità.
La Redazione
L'estratto dell'articolo
Da ottobre 2018 parte il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.
Per la prima volta l’Istat rileva, con cadenza annuale e non più decennale, le caratteristiche della popolazione dimorante sul territorio e le sue condizioni sociali ed economiche a livello nazionale, regionale e locale.
Il nuovo Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni non coinvolge tutte le famiglie italiane, ma solo un campione delle stesse ogni anno, corrispondente a circa un milione e 400.000 famiglie residenti in 2.800 comuni italiani.
Inoltre, le operazioni censuarie interesseranno ogni anno solo parte dei comuni mentre gli altri saranno coinvolti nelle rilevazioni una volta ogni 4 anni. In questo modo, entro il 2021, tutti i comuni parteciperanno, almeno una volta, alle rilevazioni in questione.
Grazie all’uso integrato di rilevazioni statistiche campionarie e dati provenienti da fonti amministrative diverse, il Censimento permanente sarà così in grado di restituire annualmente informazioni rappresentative dell’intera popolazione, ma anche di contenere i costi nonchè il disturbo statistico sulle famiglie.
Quelle risultanti dal censimento saranno anche informazioni necessarie ai decisori pubblici (Stato, Regioni, Provincie e Comuni), alle imprese, alle associazioni di categoria, agli enti e organismi che normalmente le utilizzano per programmare in modo ragionato e pianificato attività e progetti, erogare servizi ai cittadini italiani e agli stranieri che vivono in Italia e monitorare politiche e interventi sul territorio.
A partire dall’anno 2021, sulla base dei risultati del Censimento permanente, la popolazione legale sarà determinata con cadenza quinquennale con decreto del Presidente della Repubblica
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Giurisprudenza.
Mauro Parducci
L'estratto dell'articolo
Il TAR Lombardia si è recentemente pronunciato sull’ammissibilità in giudizio di dichiarazioni sostitutive, sottoscritte da alcuni rappresentanti di lista, per provare che, in occasione delle elezioni amministrative della primavera 2017, era stato danneggiato un candidato alla carica di consigliere comunale non conteggiando alcuni voti (due…) a suo favore.
I giudici amministrativi hanno ritenuto che le dichiarazioni sostitutive, pur essendo estranee agli atti del procedimento, sono comunque idonee e sufficientemente attendibili per costituire un principio di prova plausibile a legittimare il ricorso al Giudice.
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Come si fa.
Marco Raso
L'estratto dell'articolo
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La pagina di Sophia.
Patrizia Strano
L'estratto dell'articolo
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Bastiancontrario.
Bastiancontrario
L'estratto dell'articolo
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News.
La Redazione
L'estratto dell'articolo
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L'estratto dell'articolo
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